"Buongiorno
Paola! "- ora mi risponderà come al solito.
"Buongiorno
dottore, come sta?" - io benissimo finché non la vedo.
Non
le rispondo neppure. "Prego, si accomodi."
Silenzio
- Non dico niente, tanto attaccherà lei a parlare e non la finirà
più come sempre. Taccio: tanto dice tutto lei.
"Mi
scusi dottore se l'ho disturbata ancora con le mie mail (già!), ma
stavo malissimo. Ora sto meglio."
Sa
tutto lei, fa tutto lei: cosa continua a venire da me non lo so
proprio. "Come ha risolto i suoi problemi, in che modo?"
"Al
solito, dottore: con la fede e lavorando su me stessa. E poi con l'
aiuto dei libri che mi ha consigliato lei."
Mi
viene da ridere e rido "Eh già, ormai sono diventato il suo
consulente librario!" Non ho letto neppure uno dei libri che le
ho consigliato: era spazzatura buttata là a caso. Ma vuole rubarmi
il lavoro questa qui?
Parliamo
dell'ultimo libro di Recalcati su Lacan...
"Sa,
dottore, penso che la mia diagnosi sia sbagliata."
Parla,
parla: intanto tanto io penso ai fatti miei."
Finalmente
è arrivato il tempo di salutarci. “Brava, ha fatto dei grossi
progressi. Complimenti! Abbiamo già fissato il prossimo
appuntamento, vero?"
"Sì,
sì! Anzi volevo chiederle: considerato che ricomincio il
volontariato, si potrebbe fare un po' prima, alle 8,30 per esempio?"
Ma
questa è scema! Vuole sbattermi giù dal letto all'alba in pieno
inverno!" Mmm... Mi spiace, ma per il momento non è possibile.
Forse più avanti, in primavera, le saprò dire..."
"Arrivederla
e grazie ancora!"
"Arrivederci!"
Sorriso smagliante, calorosa stretta di mano, chiudo la porta:
finalmente se n'è andata!
Com'è
dura la vita dello psicologo!
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